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The Place: Cosa sei disposto a fare per il raggiungere il tuo scopo? – Recensione

30 Nov 2017 | Recensioni Film, Cinema, Recensioni

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Pellicola di chiusura del Festival del Cinema di Roma, The Place è l’ultimo lungometraggio di Paolo Genovese, il quale si è ispirato alla serie televisiva nord americana The Booth at the End. Dopo alcune commedie dal soggetto interessante ma dallo sviluppo mediocre, il cineasta italiano è entrato in una fase molto più adulta e matura, dimostrando di saper raccontare una storia. Uscito nelle sale italiane il nove novembre, il successo di Perfetti Sconosciuti non sembra ritornare, nonostante The Place continua a conseguire un discreto consenso presso il botteghino.

coverlg Serial Gamer

Paolo Genovese con la prima inquadratura ci trasporta in un luogo comune, quotidiano, dove però spicca un elemento estraneo e misterioso, rappresentato da un bravissimo Valerio Mastandrea. Il nostro uomo dal background inaccessibile, incontrerà molte persone che farebbero di tutto per il loro fine; continuando perciò con uno sviluppo machiavellico del racconto, Mastandrea è il portavoce di una possibilità, ma per il raggiungimento dei fini richiesti dal cliente, ci sarà una pretesa possibile, tuttavia improponibile moralmente.

the place Serial Gamer

La regia ci descrive con tantissimi primi e primissimi piani i meeting, tra l’enigmatico protagonista e i vari personaggi, i quali attraverso le loro storie e ambizioni si ritroveranno ad aiutarsi e combattersi, continuando il discorso di Genovese sulla comunicabilità iniziato con Perfetti Sconosciuti. In questa pellicola abbiamo il capovolgimento concettuale dell’opera precedente del regista, difatti la connessione tra estranei sembra essere superiore a quella di amici di lunga data. Lavorando benissimo con gli attori e la messa in scena, Genovese crea un microcosmo all’interno del bar molto interessante, il quale ospita vittime e forse carnefici.

0332 MMP8780 Crediti MARIA MARIN Serial Gamer

Una dissolvenza dopo l’altra, tutti i personaggi arriveranno a una conclusione della loro storyline sebbene, ci siano alcune forzature; tuttavia la sceneggiatura di Isabella Aguilar e Paolo Genovese costruisce dei rapporti umani in grado di appassionarci alla vicenda. Con quest’ultima pellicola il cineasta di Immaturi, ha forse finalmente trovato un percorso registico che potrà regalarci molti lungometraggi interessanti e ben fatti.

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The Place

7.7

Regia

7.5/10

Fotografia

7.5/10

Montaggio

8.0/10

Interpretazioni

7.5/10

Sceneggiatura

8.0/10

Pro

  • Buone interpretazioni
  • Molti spunti interessanti
  • Buona messa in scena
  • Buon ritmo

Contro

  • Alcune forzature nella sceneggiatura

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