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Near Death Experience: quando tutta la vita ti passa davanti agli occhi – Anteprima

28 Mag 2017 | Anteprime, PC, Speciali

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Non è facile descrivere ciò che accade nella mente di una persona nel momento in cui quest’ultima vive un’esperienza di pre-morte: da un punto di vista scientifico non esiste ad oggi una risposta che descriva il fenomeno in modo chiaro ed univoco; nonostante l’ipossia cerebrale (ovvero l’interruzione dell’apporto di ossigeno al cervello dovuto ad un arresto cardiaco), alcune testimonianze, fornite da soggetti che hanno ripreso le proprie funzioni vitali in seguito a gravi traumi o malattie, coma o interventi chirurgici, parlano di esperienze che, seppure varie nella loro manifestazione, possiedono tutte un elemento comune: stando ai racconti sembrano tutte verificarsi nella “finestra temporale” che c’è tra il momento di morte clinica e quello del risveglio. Near Death Experience è un titolo sviluppato da Distorted Games, software house indipendente composta da un’unica persona, Dave, che tratta proprio di questa complessa e, sotto certi aspetti, filosofica tematica affrontata però in chiave horror e con forti elementi thriller e psicologici.

Va innanzitutto specificato che, come avremo modo di analizzare in questa nostra anteprima, il gioco trae chiaramente ispirazione per stile e tematiche affrontate dal ben noto classico del suo genere Silent Hill, fatto che non sorprende poiché lo stesso sviluppatore ha dichiarato di averlo preso come punto di riferimento per la creazione della sua opera.

Un rendez-vous con la morte

Near Death Experience

La trama di Near Death Experience non eccelle per la sua elaborazione, almeno per quanto riguarda il puro intreccio: un uomo durante un tragitto in auto è coinvolto in un incidente che lo riduce in fin di vita lungo una strada; la nostra avventura inizia proprio in questo frangente, nel vivo dell’azione, in cui il giocatore è coinvolto nell’esperienza di pre-morte del protagonista e vi partecipa attivamente, accompagnando il nostro personaggio senza nome nel suo loop di ricordi che lo tormentano e lo assillano.

L’obiettivo è dunque quello di ripercorrere questo flusso di pensieri cercando di riordinarli e di far riaffiorare la memoria e l’identità del malcapitato; ovviamente non si tratta di una piacevole “esperienza meditativa” in quanto, come già detto, si tratta di un titolo horror: a far da sfondo vi è un’ambiente sconosciuto, in cui nulla è come appare al primo sguardo; sarà necessario farsi strada tra enigmi e rompicapi di natura logica mentre oscure presenze infestano e trasformano la stessa area di gioco dandoci la caccia.

Una “selva oscura” di ricordi…

Near Death Experience

Una delle caratteristiche che personalmente ho molto apprezzato nella saga di Silent Hill, era quella di saper amalgamare la natura psicologica dei temi trattati all’interno del titolo con l’intero comparto grafico e sonoro, creando un mix di sensazioni che riusciva a coinvolgere il giocatore sotto ogni aspetto, il quale non aveva mai la certezza di cosa avrebbe potuto trovarsi di fronte di lì a poco; in questo modo il titolo riusciva ad infondere ansia ed inquietudine ad ogni nuovo passo.

Tutti i fan della serie sopracitata potranno, con Near Death Experience, tirare un sospiro di sollievo (o di spavento, a scelta), poiché tutte le meccaniche appena descritte vengono riproposte in maniera fedele ma, ovviamente, con una nuova story-line ed una chiave di lettura altrettanto interessante.

Ogni capitolo che andremo ad affrontare, per un totale di sette, ci darà la possibilità di esplorare uno dei luoghi più simbolici che ha caratterizzato la vita del protagonista, tuttavia, per quanto inizialmente il posto possa sembrare un normale edificio, piuttosto che un isolato specifico di una città, ci accorgeremo che nulla è come sembra in realtà.

Near Death Experience

Proseguendo lungo i percorsi ci accorgeremo di dettagli che, aggiunti man mano nell’ambiente di gioco, instilleranno nelle nostre menti quella strana sensazione di dubbio, sempre più intensa e tipica di questo genere videoludico, che ci induce a pensare che c’è qualcosa di sbagliato ed insolito.

Tutto ciò che ci circonda, complice lo stato mentale del protagonista, muterà davanti ai nostri occhi, fino a diventare l’antitesi di ciò che in realtà dovrebbe essere, seguendo uno schema molto simile a quello del contrappasso dell’inferno dantesco: la scuola descritta nel primo capitolo, uno dei luoghi che ha segnato l’infanzia della vittima stradale, da pacifico edificio di studio si trasforma in quella che sembra una macabra e quasi monocromatica (il rosso in questo gioco la fa quasi sempre da padrone) clinica psichiatrica.

…col “lupo” che ti corre dietro

Near Death Experience

Come detto in precedenza gli ambienti e le tematiche di gioco sono resi in modo eccellente poiché collocano il giocatore nell’ottica proposta dal titolo con una sapiente immediatezza. A far da sfondo a tutto questo vi è un comparto grafico ben realizzato e studiato, con un sistema di illuminazione ingegnoso che prevede inquietanti giochi di luci ed ombre; anche il sonoro fa chiaramente la sua parte, offrendoci “rumori” ambientali, spesso metallici, che ci accompagneranno durante tutta l’esplorazione.

Le uniche note dolenti di Near Death Experience riguardano alcuni aspetti che caratterizzano il gameplay che, seppur non soffrendo di nessun difetto tecnico come cali di frame rate neanche a prestazioni massime, presenta a mio avviso ancora qualche lacuna da colmare.

Il primo problema sorge con l’IA degli inseguitori che troveremo durante i livelli: essendo noi impotenti nei loro confronti e non avendo la possibilità in alcun modo difenderci se non scappando, il loro compito è ovviamente quello di catturarci e ucciderci; la loro capacità di riuscire a percepire la nostra presenza, talvolta anche quando sono girati di spalle e con la luce della torcia spenta, rende la vita del giocatore veramente difficile, soprattutto se a ciò si aggiunge il fatto che non esistono vie di fuga e l’unico modo per andarsene è risolvere un enigma con un mostro che ci rincorre quasi senza sosta e a velocità piuttosto notevole.

Questo ci porta direttamente nel cuore del secondo dilemma, la gestione del lato puzzle-game del titolo: trovandoci quasi sempre impegnati a fuggire da una minacciosa presenza, ci verrà alquanto difficile riuscire a venire a capo degli indovinelli proposti; uno di questi ultimi, senza rivelare quale nello specifico per motivi di story-line, mi ha inoltre impegnato per un po’ di tempo, a causa del fatto che uno dei suoi dati era irrilevante e non presentava un’unica soluzione, costringendomi a proseguire per tentativi.

Near Death Experience:  l’intensità di un incubo

Near Death Experience

Nonostante qualche piccola lacuna da un punto di vista della giocabilità, Near Death Experience resta comunque un titolo valido che mi sentirei di consigliare, sia ai fan della saga di Silent Hill, sia agli amanti dell’horror psicologico in generale.

È doveroso anche far presente che si tratta del lavoro di una singola persona che da sola è riuscita a ripercorrere lo stile di un classico per elaborarlo e adattarlo ad un’opera che ha suscitato interesse e consensi anche dalla community di Valve, ottenendo di recente l’approvazione su Greenlight.

Sebbene il prezzo a cui sarà possibile acquistare il gioco su Steam non è ancora stato definito poiché lo sviluppatore è in trattativa per la pubblicazione, possiamo osservare come su Gamejolt sia già stato fissato a $3.99. Nel caso in cui quest’ultima cifra fosse quella definitiva, varrebbe sicuramente la pena scoprire ciò che Near Death Experience ha da offrire.

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