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TumbleSeed: l’avventura di un semino – Recensione PC

7 Mag 2017 | Recensioni Videogiochi, Mac, Nintendo Switch, PC, PlayStation 4, Recensioni, Speciali, Videogiochi

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TumbleSeed è un gioco indie nato dalla collaborazione tra Benedict Fritz e il designer Greg Wholwend: i due hanno dato vita a un roguelike fonte di ispirazione per insulti ed improperi. Caratterizzato da comandi minimali e schemi di gioco improbabili, Tumbleseed può essere preso come una sfida da battere assolutamente o come il modo migliore per arrabbiarsi e rompere il computer a partire dal Joystick. Il tutto, miei cari, sarà disponibile direttamente a casa vostra a partire dal 2 maggio 2017 e per soli €14,99! Per Windows, MacOs, PlayStation 4 e Nintendo Switch.

Rotolaaaaaareeeeee! Ooooh-ooh. Caaaadeeereeee! Oh-oh-oh-oh

Il tutorial è chiaro: il personaggio è un Polifemo-versione-seme, che si dovrà far rotolare da una parte all’altra dello schermo guidandolo tramite una linea che va più o meno inclinata muovendo (nel caso del Joystick) le levette analogiche di destra e sinistra in alto o in basso. E questa è una delle cose più difficili che mi sia toccato imparare da un po’ di tempo a questa parte…diciamo pure che la prima mezz’ora di gioco è stata spesa per imparare a tenere TumbleSeed in equilibrio e fare in modo di schivare gli ostacoli secondo la mia volontà e non secondo quella del gioco. Dopo la rabbia iniziale durante la quale ammetto di aver attribuito al gioco ogni causa di errore, si scopre che i comandi vengono recepiti in modo molto preciso e sono possibili sia spostamenti veloci che stasi in un punto e che le difficoltà sono tutte legate all’ansia e all’ambiente circostante.

TumbleSeed 1 Serial Gamer

Alla fine del tutorial si sarà in grado di affrontare i 5 livelli contando sui poteri di base: raccolta di gemme e spesa di gemme per armarsi, curarsi o creare checkpoints; molti altri poteri saranno disponibili in ogni livello o nelle zone di sicurezza che ne separano uno dal successivo. I potenziamenti, in base a quando li si trova, possono essere perenni, monouso o posizionabili sulla mappa e la loro efficacia/rarità è immaginabile in base al costo in gemme per usarli. Nella città principale vengono poi assegnate missioni che portano a sbloccare aiuti come i checkpoint tra un livello e l’altro.

Detto questo, lo scopo è percorrere 1000m e piantarsi in cima alla montagna per germogliare, ma questo è reso pressoché impossibile dalla generazione randomica dei livelli: il primo stadio serve per allenarsi e migliorare la precisione, ma dal secondo la difficoltà aumenta in modo esponenziale! Oltre al fatto che da una partita all’altra non si sa mai se sarà possibile superare il proprio record personale o se sarà impossibile passare oltre la prima linea di buche e morire così nei primi metri… Ci si trova ad affrontare nemici già visti e altri nuovi e armati o addirittura a inseguimento veloce e le trappole in cui cadere vengono raddoppiate; le armi efficaci contro i primi mostri non uccidono questi nemici più grandi. Insomma l’ansia è dietro l’angolo e accompagna il giocatore all’errore, spingendolo a una tra due vie possibili: accettare la sfida e giocare per ore verso il successo o disinstallare il gioco un attimo dopo averlo comprato. Non a caso, il menù delle opzioni, oltre all’aggiustamento di audio e video, prevede di riavviare la partita o addirittura di uscire direttamente dal gioco.

Non si può dire “Non lo avevo visto”

La grafica di TumbleSeed è carina, semplice ma efficace. Il personaggio si distingue bene dallo sfondo ed è comunque sempre situato al di sopra della barretta di controllo, su cui sono segnate anche vite e gemme in possesso, in aggiunta ad una livella che tiene conto della propria inclinazione. Le buche in cui si può cadere sono nere, le aiuole quadrate con cui interagire sono di colore diverso da quello dell’ambiente e si intravedono i mostri che dovessero essere al loro interno; i nemici, sia fermi che in movimento, si notano bene e i portali per ottenere potenziamenti hanno sempre la stessa grafica.

TumbleSeed Environment forest Serial Gamer

La musica è ripetitiva, piacevole e in realtà sminuita dal fatto che ci si concentra molto sulle azioni da compiere. La parte migliore del sonoro sono però le voci dei semini, apprezzabili con tutta calma in città o nei portali. Davvero adorabili!

In conclusione, TumbleSeed è un gioco che si presta alla sfida, sia a livello mondiale, sia tra amici che vogliano dimostrare le proprie potenzialità. Può durare moltissime ore, dipende tutto dalla bravura del giocatore: i più veterani approfittano della sfida giornaliera per dimostrare che riescono a percorrere i 1000m totali in meno di mezz’ora, tutti gli altri, dopo ore e ore trascorse a morire, ancora sperano di riuscire a vedere la fine.

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TumbleSeed

8

Gameplay

9.0/10

Grafica

8.0/10

Sonoro

7.0/10

Longevità/Multiplayer

8.0/10

Pro

  • Originalità dei comandi
  • Coinvolgimento/concentrazione

Contro

  • Difficoltà alta
  • Rabbia crescente

Silvia Caselli

Gamer durante il giorno, pasticcera la sera, ghiro durante la notte. Ah! Anche giornalista presso Serialgamer.it

Silvia Caselli

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