Flash, scansate, che più veloci di così non si può! Per farmi perdonare dei ritardi delle scorse settimane, eccovi il freschissimo #commento della sesta puntata de L’Attacco dei Giganti che è stata… woh! Aaah! Whaaat?! (ok, non suonavo molto convincente visto che leggo il manga e sapevo di ‘ste cose da secoli, nice try)
*SPOILER 2×06*
Ymir possiede il potere del Gigante ed è mezza morta, nel Wall Rose non vi è alcuna breccia (quindi o abbiamo anche i titani talpa/volanti oppure qui qualcosa non torna), Chris- ehm Historia fa parte di una nobile famiglia, villaggi attaccati dai titani ma senza alcuna vittima. Come potrebbe andare peggio?
Potrebbe piovere.
Ok, abbiamo pure quella. Allora che ne dite di una bella confessione a cuore aperto di Reiner che rivela ad Eren di essere il Gigante Corazzato e Berthold il Colossale?(ormai pure i sassi lo sapevano, ma vabbè) Lo so, è molto da mandar giù, e il nostro protagonista ne sa qualcosa. Infatti la sua reazione iniziale è molto blanda (in contrasto con il suo carattere impulsivo e ammazzo-tutti-i-giganti); poche ore prima Hanji, avendo scoperto che Reiner e Berthold provenivano dalla stessa terra natia di Annie, rivela a Eren, Mikasa e Armin di sospettare già di una sorta di tradimento da parte delle due reclute. Dubbi confermati proprio da Armin che, ripensando al comportamento di Reiner durante l’attacco del Gigante Femmina, capisce che probabilmente i due uomini erano già in combutta con Annie da tempo.
Reiner confessa questa sconcertante verità ad Eren così incautamente perché spera che lui vada con loro (non si sa bene né perché né dove, ma probabilmente verso la loro terra natia) ma di fronte al rifiuto del ragazzo non vede altra scelta se non quella di portarlo via con la forza, trasformandosi nel Gigante Corazzato, contemporaneamente a Berthold che diventa il Gigante Colossale.
Questa era decisamente una delle scene che più attendevo di vedere animate, e ovviamente non sono rimasta delusa. La tensione è resa in modo incredibile, dalle varie inquadrature ai silenzi e agli sguardi tutto fa lentamente capire – come in una lunghissima salita sulle montagne russe – che di lì a poco si sarebbe scatenato il finimondo.