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Forts: guardami mamma, sono un architetto – Recensione

19 Apr 2017 | Speciali, PC, Recensioni Videogiochi

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Earthwork games presenta, su Steam, Forts, strategico in tempo reale che mette in primo piano quello che dovrebbe essere il fulcro di ogni produzione videoludica: giocare. Ma soprattutto, giocare in compagnia! Disponibile da oggi al prezzo di 14,99€, andiamo a vedere i motivi per farsi cogliere da acquisto compulsivo!

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Lavori degni dell’ingegner Cane

In Forts regna sovrana colei che causa migliaia di insufficienze agli studenti italiani: la fisica. Partiamo però dal principio: nel gioco ci sono tre fasi specifiche, ovvero costruzione, attacco e potenziamento, che dovremo coordinare per arrivare alla vittoria, ottenuta distruggendo il reattore del team avversario. Le materie prime a nostra disposizione, che ci permettono di costruire e gestire le nostre risorse belliche sono due: materiali e energia elettrica, rigenerate costantemente dal nostro reattore. Detto questo, andiamo a vedere le fasi prima elencate un po’ più nello specifico:

  • Costruzione: la fase principale di gioco. Costruiremo il nostro fortino con legno e metallo, principalmente, cercando di dare una struttura solida alla nostra opera in modo da non vederla crollare al primo colpo di mortaio. Come già detto, la fisica sarà nostra nemica (o alleata), in caso di strutture mal bilanciate: fortunatamente, un paio di corde ben fissate dovrebbero garantirci sufficiente solidità. La fase di costruzione, comunque, non è solo un mero vezzo artistico, ma è fondamentale nel bilanciamento del nostro fortino: avere camere parallele al terreno ci darà spazio per installare potenziamenti e unità belliche, così come torri e “pozzi” danno possibilità di installare strutture specifiche senza problemi di sorta. In generale, il punto focale sarà creare strutture stabili collegate attentamente al nostro reattore: qualunque unità/dispositivo smette di funzionare una volta rimasto isolato. È possibile comunque riparare (lentamente) le strutture danneggiate (non rotte!) attraverso un apposito comando, consumando però materiali ed energia.
  • Potenziamento: se il fortino è lo scheletro, il reattore è il cuore. Oltre, quindi, a corazzarlo con tanto legno e metallo da far felice Buck McCoy, sarà nostro interesse costruire quanti più potenziamenti possibili, per accrescerne efficienza e sicurezza. I miglioramenti principali sono batterie (+ capacità) e pale eoliche (+ rateo) per quanto riguarda l’energia elettrica, e XXX (+ capacità) e miniere (+ rateo) per quanto riguarda i materiali. Ci sono ovviamente dispositivi specifici da costruire che miglioreranno la nostra dotazione bellica o daranno accesso a elementi specifici da costruire/piazzare.
  • Attacco: costruire un fortino è bello, buttare giù quello avversario è meglio. Le fase d’attacco si può dividere in piazzamento e ingaggio. Piazzare le nostre unità non è un’operazione scontata come può sembrare: dobbiamo valutare la vulnerabilità del punto in cui decideremo di piazzarle, il campo visivo a disposizione, e gli eventuali danni che potremmo arrecare alla nostra stessa struttura! In secondo luogo, dovremmo scegliere come ingaggiare il nostro avversario: possiamo lasciare le nostre mitragliatrici a difesa di eventuali attacchi di mortaio, o trivellare i punti deboli della struttura avversaria come se non ci fosse un domani. Ogni attacco che ordineremo, consumerà delle risorse, e ogni unità ha un suo tempo di cooldown prima di poter fare di nuovo fuoco.

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In co-op è meglio

Per ovvi motivi, coordinare tre fasi contemporaneamente, partendo subito faccia a faccia col nemico, può risultare frenetico, e può portare a due problematiche: giocare letteralmente a specchio, applicando le strategie più solide che pian piano salteranno fuori col tempo; o, considerati i ritmi serrati, far diventare estremamente punitivo il gioco per il primo giocatore che concatenerà 1-2 errori.

A venire incontro a questa problematica (che potrebbe non essere considerata tale dai giocatori più “hardcore”), arriva la modalità coop/pvp, per un massimo di 8 giocatori. Si può arrivare a giocare, quindi, in 4 contro 4, con i giocatori che possono dividersi i ruoli alla ricerca della strategia perfetta! Nelle modalità multiplayer, è possibile anche scegliere un comandante, che garantirà abilità passive e attive all’intera squadra.

In generale, la modalità coop è quella più riuscita di tutta la produzione: con la campagna a fungere da tutorial e l’1vs1 che può attrarre un tipo di utenza più estrema (sia pro che casual), con una bella partita cooperativa proverete l’ebbrezza di costruire la base perfetta, e vedere il vostro compagno distruggervela con scelte architettoniche di dubbia qualità! Garantito!

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Conclusioni

Forts è il gioco che non ti aspetti. È carino da vedere, è divertente, è facile da approcciare ma difficile da padroneggiare. È frenetico da giocare in singolo, ma rilassante ed estremamente divertente in compagnia. C’è sicuramente molto margine di miglioramento, in primo luogo nel campo della “varietà”, con l’aggiunta di strutture, comandanti ed altro ancora. Per il momento il prezzo lo rende un acquisto compulsivo solo nel caso in cui abbiate una discreta compagnia con cui giocare. Per tutti gli altri, la campagna non offre una quantità di contenuti tale da tenervi occupati a lungo, ed è più vicina ad un puzzle game che ad un war game, ma l’ironia e l’impacchettamento generale potrebbe renderlo un buon acquisto anche per i vostri cuori solitari.

In ogni caso, Forts è un gioco che ha le carte in regola per diventare un RTS dalle mille sfumature, da party game ad hardcore war game! E ora via, verso l’hub della community, a vedere i fortini più orribili mai creati dal genere umano!

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Forts

7.8

Gameplay

8.0/10

Grafica

7.0/10

Sonoro

7.0/10

Multiplayer

9.0/10

Pro

  • Campagna tutorial ben presentata
  • I comandanti offrono una buona varietà
  • I Fortini sono più solidi di quelli fatti con libri e cuscini

Contro

  • Rischio di finire spesso con formazioni a specchio

Leonardo Scarfò

Appassionato di videogiochi da una vita, li considera la massima forma d'arte e di intrattenimento. Come un bambino che smonta i suoi giocattoli, cerca sempre di capire cosa c'è dietro la magia che avviene a schermo.

Leonardo Scarfò

Appassionato di videogiochi da una vita, li considera la massima forma d'arte e di intrattenimento. Come un bambino che smonta i suoi giocattoli, cerca sempre di capire cosa c'è dietro la magia che avviene a schermo.

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