Trovarsi all’inizio di un lungo e sudicio canale di scolo in sola compagnia di un robot uscito da un cadavere di un mostro in maniera poco chiara (o forse fin troppo) introduce quella che di certo non è una situazione rosea, e altrettanto certamente nulla ha a che spartire con l’immagine del giorno di un Solstizio. Il rumore dei nostri passi nelle acque putride, il nostro respiro affannato per la corsa con indosso l’armatura e i sommessi e minacciosi ruggiti delle creature che si nascondono nell’oscurità dei tunnel è la nostra sola orchestra. No, decisamente non è la reale celebrazione di un solstizio.
Sviluppatosi come erede di The Red Solstice, Solstice Chronicles: M.I.A. ci catapulta in un post-apocalisse nel quale la terra è invasa da infinite orde di mutanti marziani e noi, nei panni di un marine, avremo una sola missione: sopravvivere.
Da specificare è che la versione del gioco di cui trattiamo qui è una Alpha, che mette a disposizione del giocatore solo tre missioni per poco più di un’ora di gioco, ma gli elementi mostrati in questa sono stati più che intriganti ed è giusto parlarne con il dovuto interesse
Il Gameplay si concretizza in un action survival con importanti innesti di tattica; non ci basterà correre in una direzione armati fino ai denti mietendo più nemici possibili per assicurarci la salvezza, ma avremo bisogno di molta intelligenza sia nella gestione delle nostre risorse in termini di abilità e munizioni, sia nella nostra strategia in battaglia per posizionamento e approccio alle ondate nemiche. Nell’oscurità dei tunnel sarà infatti indispensabile soppesare ogni passo, guardarsi le spalle e prestare attenzione ad ogni anfratto dove i nemici potrebbero spawnare, stando così sempre all’erta e creando intorno a noi un atmosfera di mefitica oppressione, ulteriormente nutrita dalle ambientazioni buie.
L’esplorazione di queste ambientazioni sarà tanto utile quanto soddisfacente: le mappe infatti sono adeguatamente vaste e accattivanti, e batterle palmo a palmo ci ricompenserà con utilissime munizioni e nuove varietà di armi, che il titolo presenta in maniera ben caratterizzata e differenziata, oltre che in gran numero, ampliando in questa maniera ancora di più la possibilità di fare scelte tattiche diversificate a seconda della situazione in cui ci troveremo.
Il personaggio nei cui panni ci caleremo e un (per ora) non meglio specificato Marine, vestito di una massiccia armatura da combattimento caratterizzato dal possedimento di diverse ed utili abilità da sfoderare in combattimento: alcune di queste faranno riferimento alla sua classe di appartenenza, altre, più o meno basilari, saranno in dotazione a qualunque giocatore a dispetto delle scelte compiute durante la fase di sviluppo del personaggio, la quale regalerà al titolo alcuni elementi GDR, che andranno ad amalgamarsi elegantemente in quello che è il risultato finale.
La narrazione in questa fase Alpha è pressoché inesistente, come è giusto che sia; ci troviamo in un canale di scolo in compagnia di un drone e stiamo cercando una via d’uscita. Anche i personaggi in questa anteprima non svelano alcuna delle loro carte, ed oltre a qualche scambio di battute tra l’uomo e il robot (che lascia comunque intravedere un certo potenziale dal punto di vista di spessore dei protagonisti), non abbiamo assolutamente elementi di cui discutere.
Per quanto riguarda il comparto visivo, il titolo offre già in questa prima fase di sviluppo ottimi spunti grafici, che verranno certamente migliorati prima della sua effettiva uscita, ma che sono già gradevoli. Le scelte artistiche di uno spazio opprimente e un design dei nemici crudo e viscerale si sposano in maniera ineccepibile, e siamo sicuri che i fan del genere apprezzeranno il lavoro degli sviluppatori fin dalla Alpha, figurarsi poi a progetto concluso.
Parlare invece del fattore sonoro è assolutamente prematuro, in quanto non sarà presente alcun accenno di colonna sonora durante questi primi livelli, e gli unici suoni udibili saranno, come gia detto, i nostri passi, il rumore degli spari e i ruggiti degli invasori alieni.
Il principale difetto che ho riscontrato personalmente giocando questa anteprima di Solstice Chronicles: M.I.A. è impersonato dalla macchinosità e complessità dei comandi. Giocando infatti con mouse e tastiera i pulsanti di input saranno posizionati in maniera poco intuitiva e richiederanno, per essere gestiti in maniera adeguata, un grande esercizio o il supplemento di qualche dito in più per mano.
In conclusione Solstice Chronicles: M.I.A. è un titolo che promette di maturare bene, avendo mostrato in fase Alpha molti elementi particolari e apprezzabili insieme ad altri canonici del genere declinati ottimamente; quello che i giocatori possono aspettarsi dalla sua versione finale, in uscita nel corso del 2017, è dunque una limatura del gioco in ogni sua parte, che andrà a perfezionare un esoscheletro di base già molto valido. Restiamo dunque in attesa, come se fossimo creature aliene in un tunnel buio, aspettando il momento giusto per mettere le mani su quello che sarà sicuramente un prodotto interessante.
